La favola di Babbo Natale a S. Massimo


In una capanna del bosco, tra boschi e ruscelli, Natale coltivava il suo orticello, curava le sue renne, viveva tranquillo.
Vestiva sempre di rosso, il suo colore preferito. Era un vecchietto assai buono e generoso ed aiutava tutti i suoi vicini. Un giorno pensò che era troppo poco quello che stava facendo e decise di studiare come dare agli altri qualcosa di più.
Fece un sogno, nel sogno gli apparve un angioletto: era molto bello e grazioso
e, con voce soave, gli parlò del mondo lontano dove tanti bambini aspettavano un dono che però mai avrebbero potuto avere. L'angioletto gli disse che avrebbe dovuto partire e caricare la sua slitta con tanti regali: glieli avrebbe fatti trovare lui.
Gesù Bambino l'avrebbe guidato e mai gli sarebbe mancato il suo aiuto.
Fiducioso Natale rispose che avrebbe ubbidito.
Al risveglio ricordò il sogno e decise subito di partire. Attraversò boschi e colline, salì sulle montagne, passò ponti e superò valli, sempre alla ricerca di chi poter aiutare.
Arrivò a Padova, e fu colpito da un gruppo di amici che si riunivano in una cappella: la cappella S. Massimo! Si trattava di un gruppo molto eterogeneo, questi ragazzi provenivano da varie parti d'Italia e del Mondo. Il loro stile di vita era semplice, bastava una pizza in compagnia piuttosto che una schitarrata, o del limoncello o un gioco di società per renderli felici e far trascorrere loro delle belle serate. Babbo Natale si rese subito conto che non erano i giochi quello di cui avevano bisogno, ne avevano anche troppi...(basti pensare che ultimamene il loro passatempo preferito era diventato il POKER)!
Nel profondo del cuore di ciascuno dei ragazzi si annidava un desiderio. Babbo Natale, colpito dalla simpatia e dalla semplice allegria di questo gruppo di amici, chiese al suo angioletto di pregare Gesù Bambino affichè i desideri nascosti nel cuore di ciascuno di loro si potessero realizzare!!!

Cari Bloggassimari,
vi auguro di trascorrere un Sereno Natale, e che nel 2008 si possa esaudire il desiderio nascosto nel cuore si ciascuno di voi...auguro a chi ultimamente ha avuto problemi di salute di non dover vedere camici bianchi (se non quelli dei salumieri.. ), mi auguro di cantare tante volte la canzone "dottore, dottore..", e di vedere occhi a forma di cuoricino sul viso di chi ormai pensa che non esista l'altra metà della mela.

Un abbraccio, Loreta

5 commenti:

Anonimo ha detto...

No limoncello, no party.
Ricambio gli auguri a ciascun* per i desideri nascosti. Non mi dispiacerebbe se si realizzasse anche qualche desiderio palese.

Ne esprimo uno anche a nome di Dario (dottore, spero mi consenta): fare il mantenuto (Dario perché riceve una grossa eredità, io perché trovo una non troppo brutta ma ricca :))

dorian

Anonimo ha detto...

Lorè...vaffani li purpetti invece di far le favolette.
Loreton poppiton

Anonimo ha detto...

Ammia sta favoletta mi fici sciiniri na para di lacrimuzze nicareddre. Sugnu d'accordo cu tia speramu cca sto natale purti, salute, mezze mele, na para di occhiali pi chi è in cerca nunn'arrinesci a trovare,e chissà magari quarche bel purpu cca nun fa mai mali :)

Anonimo ha detto...

Ieri sera è arrivato a casa mia un Babbo Natale che sembrava quello vero: aveva il cappello rosso, una grande panza e dei doni...Grazie Totò!!Imparerò a fare un caffè buono quanto quello con la cremina anche con la macchinetta per l'espresso!

Anonimo ha detto...

'cu si manciau 'dda menza puma!! chidda mea no! chidda mea no! Minch* 'na vidu...'na vidu propriu, unni si 'mmucciau? 'nna trovu propriu. Ma pò essiri 'ca nun ci vidu 'cchiù dill'occhi, chi sciobbai ? mm'ha 'ccattari nautru paru d'occhiali? ma comu, annai aieri unni l'oculista e si futt.. puru 'nna bedda picca di picciuli... MEGGHIU DARI LI PERLI AI PORCI.